Ala, 06 APRILE 2024
Cari associati, volontari e volontarie, sostenitori e simpatizzanti tutti:
É con grande gioia che anche quest’anno ci incontriamo per raccontare e festeggiare un altro pezzo di strada della nostra solidarietà e guardare con gioia i buoni risultati raggiunti grazie all’aiuto di ciascuno di noi.
I momenti di guerre e violenze che soffiano da molte parti nel mondo, con scenari e prospettive che mai erano sembrati tanto orribili, sembrano favorire il pessimismo e la disperazione; cosa sta succedendo ci chiediamo! Possibile che non ci siano soluzioni che portino al rispetto, all’aiuto e ad una convivenza pacifica?
Altrettanto pesante è il contesto legato alle migrazioni di troppe persone, fenomeno alimentato da disperazione e persecuzioni che non riguardano solo il continente africano, alle cui radici ci sono certamente miseria e conflitti a cui va aggiunto il cinismo spietato di mercanti senza scrupoli con l’esito tragico di troppi viaggi della speranza.
Il lungo perdurare di tale fenomeno oltre la fase dell’emergenza dei primi anni sta mettendo in disparte, per fortuna, gli slogan e le semplificazioni che hanno alimentato il confronto negli ultimi tempi e si assiste a letture più realistiche, anche se nessuno possiede la bacchetta magica per soluzioni definitive. Benché il Tanzania non sia un paese né di partenza né di transito delle migrazioni penso che vada apprezzato lo sforzo che l’Italia sta facendo per rafforzare la collaborazione con alcuni paesi del nord Africa, migliorando le condizioni economiche delle popolazioni locali e ri-dare sempre di più l’Africa agli africani.
Fortunatamente il Tanzania è fra i paesi più stabili e pacifici dell’area sub equatoriale e questo lo si deve in gran parte al ruolo chiave avuto dal suo primo presidente Julius Nyerere, che negli anni ’60 del secolo scorso seppe gestire la transizione dal colonialismo inglese all’attuale assetto democratico con saggezza e grande equilibrio. Nyerere è unanimemente considerato il padre della patria per due motivi principali: per l’indipendenza nello scenario internazionale che ha cercato di garantire al suo giovane stato, non meno che per l’importanza cruciale che ha sempre attribuito alla scolarizzazione del proprio paese, allora largamente analfabeta, volendo che ogni villaggio avesse la propria scuola primaria. Importanza fatta propria dal missionario Camillo Calliari quando a noi di Ala ha affidato tanti progetti nel campo scolastico realizzando l’Asilo, ammodernando la scuola primaria, costruendo la nuova scuola secondaria di Kipengere. Con le stesse motivazioni ha aiutato gli studi di ragazzi e ragazze come Costancia, avendo ben chiaro il ruolo vitale della formazione scolastica per le nuove generazioni, in particolare per le ragazze, esattamente come diceva Nyerere. Quanto sarebbe contento di vedere oggi il nuovo asilo infantile sorto dentro il Centro orfani di Kipengere e di assistere alla inaugurazione della scuola primaria di Igosi! E quanto gioirebbe nell’ammirare gli enormi progressi alla Mount Kipengere secondary school e se sapesse della produttiva collaborazione fra la nostra Associazione e la scuola di Mahenge tramite la sua studentessa Costancia Nziku!
Ora la missione – parrocchia di Kipengere è affidata alle cure di Padre Cletus, fedele continuatore del lavoro del nostro baba Camillo, mentre suor Nivardina sorveglia i bambini del Centro aiutata da una sua giovane consorella e su altrettanti bambini e famiglie povere delle parrocchie di Mtwango e Ilembula mantiene il suo costante controllo la nostra cara signora Fausta con il supporto di persone in loco di sua fiducia. La signora Fausta Pina è una vera missionaria laica e rappresenta una colonna portante delle nostre attività e sarà lei stessa oggi a raccontarci il suo lavoro, l’instancabile dedizione e la grande pazienza con cui segue, anche per noi, bambini e studenti, ragazze e famiglie povere. A lei il nostro commosso e sincero grazie per l’impegno che continua a mettere nell’aiuto alle persone bisognose e per essere presente a questo incontro con la sua testimonianza.
Concludo con uno speciale pensiero al nostro caro baba Camillo che vogliamo ricordare circondato dai suoi piccoli bambini del Centro orfani mentre tutte le sere all’ora di cena li coccolava ed imboccava con affetto paterno, affetto che i piccoli ricambiavano tirandogli la barba e chiamandolo MAMA, come a rivendicare il diritto ad un affetto che le tristi circostanze della loro innocua esistenza hanno invece negato. Piccoli ma intensi gesti di affetto e di gratuite bontà che addolciscono, per un momento, i venti di guerra che spaventano tanto ed accendono la speranza in un nuovo futuro.
Nel ringraziarvi tutti e ciascuno, anche coloro che non possono essere presenti oggi soci, simpatizzanti, volontari e dirigenti dell’Associazione spero che riusciremo a continuare nel percorso avviato tanti anni fa a fianco di baba Camillo per aiutare quanti bussano alla porta della nostra solidarietà, anche in tempi tristi e difficili come questi.
Ringrazio tutti i presenti AUGURANDO A CIASCUNO UNA BUONA ASSEMBLEA, RINGRAZIANDOVI PER QUELLO CHE FATE E CHE SAPRETE FARE.
E BUONA SOLIDARIETÀ A TUTTI
Il Presidente
Enrico Bertè